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news del 07/02/2007

LA MARCIALONGA CAMBIA STRADA ESCE DAI “BINARI” ED Ė CYCLING
- Bilancio più che positivo per la granfondo invernale
- Ora si sta lavorando sodo per la nuova gara su due ruote
- Due percorsi, uno di 80 Km e uno lungo di 135,4 Km
- Data confermata, debutto il 3 giugno
L’eco della Marcialonga 2007 non si è ancora spenta. Il successo della più amata granfondo italiana sugli sci stretti ed una delle più apprezzate al mondo è stato incontenibile; gli organizzatori hanno davvero fatto i miracoli e gli oltre 5.000 concorrenti hanno espresso, come sempre del resto, entusiastici consensi per la gara nei “binari” in stile classico.
Ora i dirigenti della granfondo trentina che corre tra le Valli di Fiemme e di Fassa sono concentrati sul nuovo evento, nuovo in tutti i sensi, e che sta già facendo parlare molto di sé. È la Marcialonga Cycling, pure una granfondo, ma questa volte su due ruote, che debutta domenica 3 giugno in quell’area ormai famosa per le gesta dei campioni dello sci di fondo.
“È una nuova sfida – afferma il direttore generale della Marcialonga, Gloria Trettel – in cui tutto il comitato organizzatore crede molto”. In effetti la poderosa macchina organizzativa, collaudata con 34 edizioni dell’evento invernale e con 4 edizioni della Marcialonga Running, la gara podistica, si affaccia a questo nuovo sport con un entusiasmo non comune.
L’esperienza maturata in tanti anni di granfondo invernale è un sicuro punto di riferimento e così gli appassionati delle due ruote possono contare, fin dalla prima edizione, su un’organizzazione di primo piano.
La Marcialonga Cycling del 3 giugno conferma quanto annunciato lo scorso anno, partenza ed arrivo a Predazzo in Val di Fiemme, un percorso corto di 80 Km con dislivello di 1894 metri, e quindi uno più lungo di 135,4 km e 3279 metri di dislivello.
I due percorsi sono davvero belli ed impegnativi, non certo una passeggiata. Quello breve, che nel primo tratto è identico a quello lungo, dopo il via corre lungo la Val di Fiemme salendo fino a Passo San Lugano prima di addentrarsi, in discesa ma poi anche in salita, in Alto Adige. Infatti da San Lugano una lunga discesa porta fino al bivio per Aldino, poi si sale toccando Aldino e Petersberg, quindi si scende per un tratto e si risale fino a Nova Ponente, sempre con paesaggi da cartolina. Quindi nuova picchiata fino a Novale, salendo immersi nel bosco fino a Passo Lavazè (1828 m.) dove le temperature sono sempre frizzanti, specie ai primi di giugno. La gara piega poi in discesa verso Tesero e si conclude, quella breve, a Predazzo. Chi invece sceglie la fatica maggiore, dopo Predazzo dovrà pedalare fino a Moena entrando in Val di Fassa, per affrontare Passo San Pellegrino e poi giù per una serie di tornanti entrando nel bellunese, dove si affronterà l’ultima salita della giornata, tutt’altro che trascurabile, quella di Passo Valles. Affascinante il paesaggio, tipico delle Dolomiti. Poi si scende verso Paneveggio, trovandosi sulla sinistra le imponenti Pale di San Martino. Ma la gara continua poi a scendere verso Bellamonte e Predazzo, per concludersi, come quella breve, in località Stalimen. Non si può sbagliare, lì ci sono i trampolini mondiali della Val di Fiemme.
Passata la stagione invernale, insomma, la Marcialonga si “tuffa” nel mondo del ciclismo.
Incredibile ma vero, per una gara che deve ancora nascere ci sono già tante adesioni, oltre 200, e molti degli stranieri che hanno partecipato alla Marcialonga invernale (erano più di 3.000!) hanno fatto sapere che ci saranno.
Per la prima edizione le iscrizioni si chiuderanno a 1.000 unità. Gli organizzatori sono fermi su questa decisione, è successo così anche per l’evento invernale appena raggiunti i 5.000 iscritti.
C’è il sito di riferimento on line (www.marcialonga.it), una sbirciatina vale proprio la pena darla e perché no, cogliere l’occasione per iscriversi.